Erbe e piante medicinali sono state utilizzate per le loro proprietà per migliaia di anni. Il loro impiego è probabilmente la più antica forma di medicina che conosciamo ed è ancora oggi, il metodo universalmente più utilizzato nelle società non industrializzate.
Un certo numero di tradizioni hanno da sempre utilizzato la pratica della fitoterapia sia in occidente che in oriente:
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che l'80% delle persone in tutto il mondo fa affidamento su medicinali a base di erbe per alcuni aspetti di assistenza sanitaria primaria. Secondo l'OMS, circa 21.000 specie di piante hanno il potenziale per essere utilizzate come piante medicinali.
Le erbe medicinali sono ricavate dalla lavorazione di diversi elementi vegetali quali:
Utilizzate sia in forma essiccata che fresca, le erbe medicinali contengono principi attivi che possono apportare diversi benefici per l’organismo. La droga, ovvero la parte della pianta con la maggior quantità di principi attivi, è estratta da piante coltivate o spontanee raccolte durante il "tempo balsamico". Questo periodo si riferisce al momento in cui la quantità e qualità dei principi attivi è al massimo..
Ogni pianta medicinale ha una propria composizione chimica costituita da componenti primari e secondari. I componenti primari sono proteine, lipidi e carboidrati, metaboliti intermedi come acidi organici. I metaboliti secondari, invece, sono le antocianine, gli antiossidanti, gli alcaloidi, i flavonoidi, i tannini, gli oli essenziali.
Questi componenti insieme formano il fitocomplesso che determina le proprietà sinergiche terapeutiche della pianta. Il fitocomplesso è responsabile sia delle proprietà terapeutiche che della tollerabilità generalmente buona delle droghe vegetali.
Gli estratti secchi vegetali, ovvero le preparazioni omogenee ottenute dalla lavorazione di erbe e piante, permettono di concentrare le parti funzionali della pianta, separandole da componenti non attive. Vengono chiamati estratti secchi perché la pianta viene messa ad essiccare e se ne ricava una polvere che viene solitamente resa disponibile in capsule/compresse o sfusa.
L’estratto secco, dunque, presenta un’alta concentrazione di principio attivo della pianta ed è per questo che è fondamentale una corretta certificazione e qualità del prodotto. I criteri da tenere in considerazione sono:
Molti consumatori ritengono che i prodotti erboristici, perché di origine naturale, siano sicuri e innocui, e di conseguenza vengano utilizzati con troppa leggerezza. Questo atteggiamento è rischioso poiché l'origine naturale non garantisce sempre la sicurezza. Risulta sempre necessaria un'accurata identificazione botanica, l’assenza di contaminazioni microbiologiche e fisico-chimiche, come pesticidi o metalli pesanti, e l'adozione di norme appropriate per la coltivazione, raccolta, lavorazione e conservazione. La garanzia della sicurezza d'uso delle piante medicinali è un fattore importante per la commercializzazione di un prodotto salutistico.
Scegliere l’assunzione di erbe e piante tramite capsule o compresse permette semplicemente di renderne più semplice, sicuro e piacevole l’utilizzo per diversi motivi:
L’utilizzo di questa formulazione per beneficiare degli aiuti di madre natura è sicuramente una alternativa valida, valutabile però secondo l’età e le condizioni di ogni persona e la qualità del prodotto.
Da tenere in considerazione e valutare, infatti, l’aggiunta di sostanze artificiali come eccipienti (fra i quali troviamo agglomeranti e addensanti) per creare l’involucro che contiene la polver
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