Probiotici e mente: nuove frontiere per la salute psicologica

Autore mabi 10/04/2025 0 Commenti Articoli,Probiotici, microbiota e intestino,

Le ricerche più recenti hanno messo in luce il legame profondo tra intestino e cervello, noto come asse intestino-cervello. A fare da ponte tra questi due organi è il nervo vago, che trasmette segnali capaci di influenzare umore, stress e funzioni cognitive. I probiotici, oltre a svolgere un ruolo chiave nella salute intestinale, contribuiscono alla modulazione della produzione di neurotrasmettitori, alla riduzione dell’infiammazione e al miglioramento dell’equilibrio emotivo. Inoltre, nuove evidenze suggeriscono la possibile esistenza di un microbiota cerebrale, aprendo prospettive inedite sul rapporto tra batteri e mente. In questo articolo approfondiremo il ruolo del microbiota intestinale e dei probiotici nella salute cerebrale e nel benessere emotivo.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA PROBIOTICI, PREBIOTICI E PSICOBIOTICI NEL CONTESTO DELLA SALUTE MENTALE?

I probiotici sono microrganismi vivi che apportano benefici alla salute dell'ospite, i prebiotici sono sostanze non digeribili che favoriscono la crescita dei batteri benefici, mentre gli psicobiotici sono una sottoclasse di probiotici che influenzano specificamente la salute mentale e il benessere psicologico.

come i probiotici influiscono sulla mente

QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELL'ASSUNZIONE DI PROBIOTICI SULLA SALUTE MENTALE?

Sebbene i probiotici siano generalmente considerati sicuri, alcune persone possono sperimentare effetti collaterali transitori come disturbi gastrointestinali, aumento dell’ansia o della fatica mentale.

 

L'asse intestino-cervello e il ruolo del nervo vago 

Il nervo vago rappresenta il principale collegamento diretto tra l’intestino e il cervello, fungendo da via di comunicazione essenziale per il controllo delle funzioni autonome come il battito cardiaco, la digestione e la regolazione dello stress. Si estende dal tronco encefalico agli organi addominali, permettendo un dialogo continuo tra i due sistemi.

Questo collegamento, noto come asse intestino-cervello, è un sistema di comunicazione bidirezionale, in cui il microbiota intestinale gioca un ruolo cruciale nello scambio di segnali che avvengono attraverso tre meccanismi principali:

  1. Vie neurali: il nervo vago trasmette segnali sensoriali e motori tra intestino e cervello, influenzando stati emotivi, cognitivi e comportamentali.
  2. Vie endocrine: il microbiota contribuisce alla regolazione di ormoni e neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, essenziali per il benessere psicologico.
  3. Vie immunitarie: i metaboliti batterici influenzano la risposta infiammatoria e il sistema immunitario, incidendo sulla neuroinfiammazione e sulla salute mentale.

In questo contesto, il nervo vago funge da ponte biologico tra intestino e cervello, regolando non solo la digestione ma anche il nostro stato emotivo. La sua stimolazione infatti, può migliorare il tono dell’umore, ridurre l’ansia e persino rivelarsi efficace nel trattamento di disturbi depressivi resistenti alle terapie convenzionali.

probiotici mirati alla salute mentale

ESISTONO CONTROINDICAZIONI O CONDIZIONI IN CUI L'ASSUNZIONE DI PROBIOTICI E' SCONSIGLIATA PER LA SALUTE MENTALE?

Sì, in alcune situazioni l’uso dei probiotici dovrebbe essere attentamente valutato. Ad esempio, persone con disturbi dell’umore particolarmente instabili, l’uso di alcuni ceppi potrebbe interagire con neurotrasmettitori in modi imprevedibili.

 

I probiotici come neuromodulatori: l'influenza sul cervello 

I probiotici che influenzano l’aspetto mentale, sono spesso definiti psicobiotici. Essi rappresentano un'innovativa frontiera della scienza microbiologica, poiché non solo migliorano la salute intestinale, ma hanno un impatto profondo sulla funzione cerebrale e sul benessere psicologico.

Il loro effetto si manifesta attraverso diversi meccanismi biologici, tra cui la produzione e la regolazione di neurotrasmettitori, come serotonina, dopamina e GABA, che influenzano direttamente l'umore e le capacità cognitive. Inoltre, gli psicobiotici modulano la risposta infiammatoria sistemica, contribuendo a ridurre lo stress ossidativo e le neuroinfiammazioni che possono compromettere le funzioni cognitive e favorire disturbi neurologici.

Alcuni studi hanno dimostrato che specifici ceppi probiotici come Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus fermentum, Lactobacillus plantarum ed altri [1] possono persino migliorare la qualità del sonno, la gestione dello stress e la memoria, aprendo nuove prospettive terapeutiche per condizioni come ansia, depressione e disturbi neurodegenerativi. [1]

QUALI SONO LE PROSPETTIVE FUTURE DEI PROBIOTICI PER LA SALUTE MENTALE?

Studi in corso stanno valutando l’uso di probiotici per depressione, ansia e neurodegenerazione. Possibili applicazioni includono il miglioramento dell’efficacia degli antidepressivi e la modulazione del microbiota per prevenire malattie neurologiche.

salute mentale e microbiota

Effetti dei probiotici sulla chimica cerebrale

Diversi ceppi batterici hanno dimostrato di avere un impatto significativo sulla salute mentale, influenzando la produzione di neurotrasmettitori e modulando le risposte allo stress:

  • Lactobacillus rhamnosus: favorisce la produzione di GABA, un neurotrasmettitore inibitorio che svolge un ruolo essenziale nella riduzione dell'ansia e nella regolazione dello stress. Questo ceppo probiotico ha dimostrato di migliorare la plasticità neuronale e favorire un miglior equilibrio emotivo. [2]
  • Bifidobacterium longum 1714: contribuisce a ridurre la risposta allo stress, migliorando la resilienza psicologica, potenziando la memoria e le capacità cognitive e sembrerebbe possa avere effetti positivi anche sui disturbi dell'umore. [3]
  • Lactobacillus plantarum PS128: aumenta la disponibilità di dopamina e serotonina nell’intestino, influenzando positivamente il tono dell’umore e la regolazione delle emozioni. Questo probiotico è stato studiato per il suo potenziale nell’attenuare i sintomi della depressione e migliorare la motivazione. [4]
  • Faecalibacterium prausnitzii: produce acidi grassi a catena corta (SCFA), che hanno potenti effetti antinfiammatori e contribuiscono a ridurre la neuroinfiammazione, un fattore chiave nello sviluppo di disturbi neurodegenerativi e psichiatrici. [5]

Uno degli studi più innovativi condotti su Lactobacillus longum ha dimostrato che la sua assunzione non solo riduce i livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress, ma stimola anche una maggiore attività vagale, promuovendo un effetto rilassante a livello sistemico. Questo suggerisce che l’integrazione di probiotici specifici possa rappresentare un valido supporto naturale nella gestione dello stress cronico e dei disturbi dell’umore. [6][7]

 

Influenza dei probiotici sulle emozioni

L’equilibrio del microbiota intestinale è fondamentale per la regolazione della serotonina, il neurotrasmettitore chiave del benessere e della stabilità emotiva. Sorprendentemente, il 95% della serotonina viene prodotto nell’intestino, evidenziando l’importanza del microbiota nella salute mentale. La disbiosi intestinale, ovvero l’alterazione della flora batterica, è stata associata a condizioni quali ansia, depressione e disturbi dell’umore.

Dieta e microbiota: un’alimentazione sbilanciata, ricca di zuccheri raffinati e povera di fibre, riduce la diversità microbica, favorendo la proliferazione di batteri pro-infiammatori. Questo squilibrio può compromettere la sintesi di serotonina e alterare la comunicazione intestino-cervello, aumentando la vulnerabilità a disturbi psicologici.

Infiammazione e neurodegenerazione: la disbiosi intestinale può scatenare risposte infiammatorie sistemiche che influenzano negativamente il sistema nervoso centrale. L’infiammazione cronica è stata collegata a un aumento del rischio di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, oltre a disturbi cognitivi legati all’età.

Stress e asse intestino-cervello: lo stress cronico altera la composizione del microbiota, riducendo la produzione di neurotrasmettitori benefici e aggravando stati ansiosi e depressivi. Alcuni studi suggeriscono che specifici ceppi probiotici possano modulare la risposta allo stress, migliorando la resilienza psicologica.

I probiotici, riequilibrando il microbiota, possono dunque agire come veri e propri modulatori dell’umore, favorendo la produzione di neurotrasmettitori essenziali e riducendo l’infiammazione sistemica. Questo apre nuove prospettive per l’utilizzo dei probiotici nel trattamento complementare dei disturbi mentali e neurodegenerativi.

 

Esiste un microbiota mentale?

Negli ultimi anni, si è sviluppata l’ipotesi che possa esistere un microbiota cerebrale, una comunità di batteri residenti direttamente nel cervello, capace di influenzare le funzioni neurologiche e la salute mentale. Studi recenti hanno identificato la presenza di DNA batterico nel tessuto cerebrale di individui sani, suggerendo che il microbiota possa non essere confinato esclusivamente all’intestino, ma possa anche svolgere un ruolo diretto nella fisiologia cerebrale.

Le principali ipotesi su questa scoperta rivoluzionaria sono due:

  1. Regolazione del metabolismo neuronale: alcuni batteri potrebbero influenzare il metabolismo delle cellule nervose, partecipando alla produzione di neurotrasmettitori e al mantenimento dell'omeostasi cerebrale. Questo potrebbe spiegare il loro coinvolgimento in processi cognitivi e nell’equilibrio emotivo.
  2. Implicazioni nelle malattie neurodegenerative: alterazioni del microbiota cerebrale potrebbero essere associate a patologie come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. La presenza di specifici batteri nel cervello potrebbe contribuire ai processi infiammatori e alla degenerazione neuronale.

Sebbene le ricerche siano ancora in fase preliminare, la possibilità di un microbiota cerebrale apre una nuova frontiera nella neurologia e nella psichiatria, suggerendo che i batteri possano avere un ruolo ancora più centrale nella regolazione della mente e del comportamento di quanto si pensasse in precedenza. Se confermata, questa scoperta potrebbe rivoluzionare il trattamento delle malattie neurologiche attraverso nuove strategie probiotiche mirate direttamente al cervello. [8]

 

Conclusioni

L’intestino non è solo un organo digestivo, ma un vero e proprio centro di controllo per la salute del cervello. I probiotici, modulando il microbiota intestinale, possono migliorare la funzione cerebrale, ridurre l’infiammazione e influenzare positivamente l’umore. La scienza sta ancora esplorando le connessioni tra microbiota e mente, ma le evidenze attuali suggeriscono che l’integrazione con probiotici possa diventare un approccio chiave per migliorare la salute mentale.

 

 

Riferimenti bibliografici
[1] Del Toro-Barbosa M, Hurtado-Romero A, Garcia-Amezquita LE, García-Cayuela T. Psychobiotics: Mechanisms of Action, Evaluation Methods and Effectiveness in Applications with Food Products. Nutrients. 2020 Dec 19;12(12):3896.(vedi fonte)
[2] Jing Feng, Qiuyu Cen, Yanru Cui, Xiaomin Hu, Min Li, Linjie Wang, Juanfang Wei, Nianyi Sun, Junyu Wang, Anren Zhang, Lactobacillus rhamnosus: An emerging probiotic with therapeutic potential for depression, Pharmacological Research, Volume 211, 2025,(vedi fonte)
[3] Allen, A., Hutch, W., Borre, Y. et al. Bifidobacterium longum 1714 as a translational psychobiotic: modulation of stress, electrophysiology and neurocognition in healthy volunteers. Transl Psychiatry 6, e939 (2016).(vedi fonte)
[4] Ho, Y.-T.; Tsai, Y.-C.; Kuo, T.B.J.; Yang, C.C.H. Effects of Lactobacillus plantarum PS128 on Depressive Symptoms and Sleep Quality in Self-Reported Insomniacs: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Pilot Trial. Nutrients 2021, 13, 2820.(vedi fonte)
[5] Kenneth J. O'Riordan, Michael K. Collins, Gerard M. Moloney, Emily G. Knox, María R. Aburto, Christine Fülling, Shane J. Morley, Gerard Clarke, Harriët Schellekens, John F. Cryan, Short chain fatty acids: Microbial metabolites for gut-brain axis signalling, Molecular and Cellular Endocrinology, Volume 546, 2022.(vedi fonte)
[6] Neel Kamal, Baljeet Singh Saharan, Joginder Singh Duhan, Ashwani Kumar, Payal Chaudhary, Chhaya Goyal, Mukesh Kumar, Nikita Goyat, Meena Sindhu, Priti Mudgil, Exploring the promise of psychobiotics: Bridging gut microbiota and mental health for a flourishing society, Medicine in Microecology, Volume 23, 2025.(vedi fonte)
[7] Patterson, E., Tan, H.T.T., Groeger, D. et al. Bifidobacterium longum 1714 improves sleep quality and aspects of well-being in healthy adults: a randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial. Sci Rep 14, 3725 (2024).(vedi fonte)
[8] Link CD. Is There a Brain Microbiome? Neurosci Insights. 2021 May 27;16:26331055211018709.(vedi fonte)

 

 

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