L'apparato vulvovaginale è motivo di studio e ricerca continui. Cerchiamo in questo articolo di tracciare le basi per la comprensione del suo delicato equilibrio per capire come prenderci cura al meglio di vulva a vagina in modo da prevenire e nel caso affrontare con un approccio del tutto naturale candidosi e vulvovaginiti. Conoscere quali sono i sintomi della vaginite batterica e conoscere le differenze con la canadidosi vaginale è il primo passo per capire come affrontare e superare il disagio.
Questo articolo desidera offrire un'ampia panoramica sui principali aspetti, fattori e strategie tutte naturali da adottare per il benessere intimo femminile nutrendo ogni giorno una flora batterica sana, conoscendo l'importanza dell'acido lattico e del rispetto del ph delle mucose.
La vulva è la prima linea di difesa per proteggere il tratto genitale dalle infezioni. La vagina si estende dalla cervice alla vulva, un canale fibromuscolare spesso con pieghe mantenute umide dal liquido secreto attraverso la parete vaginale e il muco delle ghiandole dell’endocervice e vestibolari.
La crescita microbica vulvare è influenzata da vari fattori in particolare:
Questi fattori possono alterare il delicato equilibrio microbico vulvare facendo insorgere squilibri con conseguenze come aumento dei patogeni, infezioni vulvovaginali e cattivo odore.
Il pH vaginale è determinato dalla somma della produzione di acido lattico da parte della mucosa vaginale e della flora microbica, sebbene il metabolismo vaginale può avere più influenza del metabolismo microbico.
Vari aspetti tendono ad influenzare il pH vulvare:
Il linea generale i valori medi del pH della vulva di una donna sana sono tra il 3.5 e il 4.7.
I valori di pH della vagina invece differiscono di molto in base alle fluttuazioni ormonali e si distinguono mediamente in tre caratteristici periodi della vita della donna:
Dati raccolti su donne sane hanno dimostrato che il microbiota della vulva può differire molto tra: stafilococchi, micrococchi, difteroidi, lattobacilli, streptococchi, bastoncini Gram-negativi, lieviti e specie di origine fecali ed uretrali.
Recenti studi hanno rilevato che la composizione della flora vaginale sana è più variabile di quanto si pensasse inizialmente. In alcune donne si è rilevata l’assenza e sostituzione di Lattobacilli Gram-positivi con altri batteri come Atopobium vaginae, Megasphaera spp. e/o Leptotrichia spp. Quello che hanno in comune tutti questi batteri è la capacità di produrre acido lattico, di fondamentale importanza per la salubrità dell’ambiente vaginale.
I Lattobacilli Gram-positivi prevengono infatti la colonizzazione da parte di altri batteri nella vagina, patogeni inclusi, mantenendo un sano ecosistema vaginale.
La composizione della microflora vaginale oscilla in funzione di:
I componenti dei meccanismi di difesa innati per la protezione dalle infezioni vulvovaginali sono così sintetizzabili:
Tutti questi componenti sono strettamente interdipendenti tra loro.
I batteri residenti in vagina aiutano a mantenere un pH acido e competono con i patogeni esogeni per aderire alla mucosa vaginale, respingendo gli agenti patogeni producendo composti antimicrobici. E’ di fondamentale importanza la presenza dell’acido lattico in vagina, generato dalla presenza in particolare dai Lactobacillus Acidophilus e Lactobacillus Rhamnosus, in quanto è direttamente correlato alla salute vaginale, inibendo la crescita di batteri associati alla vaginosi batterica e svolgendo un ruolo nella difesa immunitaria locale.
Le cellule epiteliali vaginali producono anche una serie di composti con attività antimicrobica come la lisozima e la lattoferrina, e un rapido ricambio dell'epitelio vaginale funge da altro meccanismo di difesa.
Dalla menopausa in poi e quando i livelli di estrogeni diminuiscono, il pH vaginale diventa alcalino, si abbassa la colonizzazione di lattobacilli, sottoponendo l’apparato vulvovaginale a un maggior rischio di colonizzazione da parte di microbi patogeni.
La più frequente infezione vulvovaginale è la vaginosi batterica o vaginite seguita dalla candidosi.
La vaginite causa perdite vaginali anormali in età fertile, può insorgere e regredire spontaneamente. La vaginite è la causa di una colorazione grigio/bianca delle pareti vulvovaginali con tipico odore che ricorda il pesce avariato, si riscontra un pH vaginale >4.5.
Un ampio studio ha confermato che il microbiota vaginale dominato dai lattobacilli corrisponde a un microambiente vaginale sano, è comune infatti in laboratorio notare come la vaginosi batterica si caratterizza per una crescita eccessiva di batteri per lo più anaerobici normalmente presenti nella microflora con una elevata perdita di Lattobacilli.
La candidosi vaginale è caratterizzata da secrezione biancastra, tipo cagliata, irritazione locale, inodore, talvolta procura prurito. Diversi fattori possono scatenare un’infezione da candida, come:
Anche la candidosi vulvovaginale, così come la vaginite, è più comune durante l’età fertile, nella maggior parte dei casi è causata da un eccesso di lievito Candida albicans, e i Lattobacilli aiutano a tenere in equilibrio l’insorgenza di un eccesso di lieviti da candida, naturalmente presenti nel nostro sistema ma in numero equlibrato.
Si è rilevato sia particolarmente efficace, in fase acuta, ovvero in eccesso da lieviti di Candida, intervenire con un unico probiotico, il Brevibacillus laterosporus o Bacillus laterosporus per le prime settimane, per poi continuare a nutrire la microflora con una miscela di vari tipi di Lattobacilli.
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