“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita,
e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi”
“Walden, ovvero La vita nei boschi“
Henry David Thoreau
La maggior parte di noi vive uno stile di vita frenetico. Lavoro, pendolarismo, prendersi cura dei bambini, cucinare e pulire, guardare la televisione, connettersi ai social media, il risultato? Passiamo una media del 90% del nostro tempo in casa o in luoghi chiusi. Fino a 50 anni fa, percentuali di questo tipo sarebbero state impensabili. Tutto questo tempo passato all'interno ha un impatto negativo sulla salute e il benessere degli adulti ma soprattutto dei bambini. Ma il problema non è fermarsi ad un confronto (perdente) con i bei tempi andati, bensì convincersi che stare all'aria aperta, non è una questione di indole personale, di gusti o di abitudini, è decidere di farsi del bene, nessuno escluso!
Grazie alla scienza, alla tecnologia e al lavoro di molti ricercatori in giro per il mondo è ormai possibile con una cospicua mole di dati, comprendere l'interazione dell'uomo con l'ambiente, ma, soprattutto, la risposta in termini di benessere fisico, emotivo e sociale di questa relazione.
Chi potrebbe negare che stare in mezzo alla natura non sia rilassante e un toccasana per la salute?
Oggi, però, la tecnologia consente ai neuroscienziati di portare fuori dai laboratori alcuni dispositivi di misurazione, come le unità EEG per l'encefalogramma portatili, in grado di misurare le onde cerebrali. In questo modo è stato possibile iniziare ad osservare come il cervello delle persone risponde a diversi ambienti. Quello che è emerso è che se i volontari stanno camminando in una città o in un'area rumorosa, i loro cervelli stanno facendo cose diverse rispetto a quando camminano in un parco o in un bosco. Il lobo frontale, la parte del nostro cervello che è iperattiva nella vita moderna, si disattiva quando siamo all'aperto. Le onde alfa, che indicano uno stato calmo ma vigile, diventano più forti. Le onde alfa (da 8 a 12 Hz) sono presenti quando il cervello si trova in uno stato tipicamente creato quando sogniamo a occhi aperti o pratichiamo coscientemente consapevolezza o meditazione. Il biofeedback delle onde alfa ha dimostrato di essere uno strumento utile per il trattamento dello stress, dell'ansia e della depressione. Poiché le onde alfa sono collegate a stati mentali rilassati, un aumento dell'attività delle onde alfa è l'obiettivo della maggior parte degli esercizi di biofeedback. In psicofisiologia biofeedback definisce un insieme di tecniche intese a produrre il controllo di attività biologiche non immediatamente accessibili alla percezione e al controllo intenzionale. Ovvero tutte quelle manifestazioni che nascono dall'influenza del nostro stato psicologico sull'organismo. Questo apre un panorama interessante, ovvero alla possibilità che la nostra mente ha di influenzare anche parametri fisiologici dell'organismo, ad esempio la pressione sanguinia, la peristalsi e molto altro.
Per questo motivo, ultimamente si è ritornati a guardare con interesse allo Shinrin-Yoku o bagno nella foresta che consiste nell'immergersi in un ambiente naturale, una parte essenziale del programma sanitario nazionale giapponese dal 1982.
Il bagno nella foresta è una pratica lenta e immersiva che attraverso passeggiate nella natura, supporta il benessere fisico, mentale ed emotivo. I partecipanti sono invitati ad interagire con la natura in modi che non avrebbero mai ritenuto possibili prima. Nel processo, scoprono nuove intuizioni e prospettive. Infatti, a differenza di un'escursione o di una passeggiata, lo Shinrin-Yoku non mira al completamento di un percorso in un periodo di tempo; non è il raggiungimento di una particolare destinazione. L'obiettivo è di essere presenti in natura, risvegliare i nostri sensi e utilizzarli per connettersi con la natura. Spesso quando siamo in casa o in ufficio ci affidiamo principalmente agli occhi e alle orecchie, ma gli altri sensi sono sottoutilizzati.
Il nostro sistema sensoriale, però, si è evoluto nel mondo naturale e quando siamo in un bosco o in un parco, ad esempio, i nostri cervelli si rilassano perché fanno esperienza di ciò che siamo stati progettati per guardare, ascoltare, odorare e toccare. Negli ultimi decenni, i benefici del bagno nella foresta sono stati quantificati scientificamente e includono:
Verificare senza strumenti appositi (anche disponibili in commercio), la qualità dell'aria all'interno dei luoghi in cui viviamo o lavoriamo è difficile. Alcuni studi hanno rilevato che mediamente, la concentrazione di agenti inquinanti nei luoghi chiusi, è spesso da due a cinque volte superiore rispetto a quella esterna. Siamo esposti quotidianamente ad inquinanti molto comuni che sono stati classificati tra i primi cinque rischi ambientali per la salute pubblica. Tra questi troviamo i composti organici volatili (VOC), un termine che include un'ampia categoria di composti chimici di vario genere, formati da molecole di differente natura, ma tutte caratterizzate dalla volatilità, cioè dalla capacità di evaporare facilmente nell’aria a temperatura ambiente (Co2, polvere, fibre, fumo, muffe, polline ecc.). Se si verificano spesso sintomi come bruciore agli occhi, problemi respiratori, gola irritata, mal di testa, affaticamento e confusione mentale, probabilmente questo è dovuto a troppo tempo passato respirando aria di cattiva qualità. Comprendere le cause e gli effetti dell'inquinamento atmosferico indoor è utile per imparare a prevenirlo ma anche per indurci a passare più tempo all'aria aperta, in un ambiente dove sono presenti degli alberi, magari anche una bella giornata di sole!
Nei primi anni '80, un biologo dell'Università di Harvard, Edward O. Wilson coniò il termine biofilia per indicare l'istinto naturale degli esseri umani nei confronti del loro ambiente naturale ripreso anche da Eric Fromm per descrivere l'istinto d'attrazione verso tutto ciò che è vivo e vitale. Nel 21° secolo, però, alcuni genitori, vedono i loro figli esprimere una chiara preferenza per le attività al chiuso, magari davanti a uno schermo, rispetto al giocare fuori. I benefici di attività e sport all'aria aperta per bambini e ragazzi sono innumerevoli e magari ne parleremo in un articolo dedicato. Ma un tema importante e forse poco conosciuto che riguarda il bisogno di un contatto frequente con la natura, riguarda la relazione tra troppo tempo al chiuso e cambiamenti irreversibili agli occhi. Numerosi studi hanno collegato il troppo tempo passato a casa, a scuola ecc. con l'incidenza di miopia nei bambini. Valutando bambini e ragazzi dal 7 ai 12 anni, si è scoperto che coloro che passavano più tempo all'aria aperta avevano meno probabilità di sviluppare la miopia.
L'aspetto più interessante di questi studi evidenzia un fatto importante: l'effetto protettivo delle attività all'aperto sulla vista non è solo dovuto alla riduzione di attività come leggere, usare computer, videogiochi e smartphone ma bensì, all'effetto che la luce naturale ha sull'occhio. Infatti, le radiazioni ultraviolette del sole producono più vitamina D che proteggono dall'insorgenza della miopia nei bambini. Inoltre, la qualità della luce all'esterno (più luminosa) stimola il rilascio di dopamina da parte di cellule specializzate nella retina che permetterebbero uno sviluppo normale dell'occhio impedendo l'insorgenza della miopia.
Quanta esposizione alla natura e agli ambienti naturali esterni è necessaria per garantire uno sviluppo sano del bambino e benessere e salute per gli adulti?
L'università della Virginia ha sviluppato uno strumento di studio interessante partendo dal concetto di piramide alimentare. L'apice superiore della piramide nutrizionale indica quegli alimenti che, sebbene importanti per la nutrizione generale, sono meno salutari in quantità maggiori e dovrebbero essere consumate in piccole dosi. Scendendo lungo la piramide ci sono quegli elementi della dieta - frutta e verdura - che dovrebbero essere consumati più frequentemente e in quantità maggiore, e infine, i cereali che forniscono nutrienti e carboidrati necessari quotidianamente.
In maniera analoga la Piramide della Natura, ci sfida a pensare a quali siano le quantità di “natura” e i tipi di esposizioni ed esperienze in natura, necessarie per condurre una vita sana. Infatti, la natura non è un optional, ma piuttosto, un elemento necessario e fondamentale per il benessere e la salute.
Clicca qui per visualizzare, scaricare e salvare la Piramide della Natura in alta definizione.
La Piramide della Natura ci incoraggia a superare il dualismo tra vita in città e vita in natura. La progressiva urbanizzazione della popolazione mondiale degli ultimi secoli, se da un lato è stata necessaria, ha reso il nostro contatto con la natura discontinuo e frammentato. Per questo motivo, la sfida è quella di trovare modelli sostenibili in grado di fornire un migliore accesso alla natura, agli alberi e ad una migliore qualità dell'aria anche negli ambienti urbani.
Se siete appassionati di tecnologia vi segnaliamo la App Mappiness che ha lo scopo di tracciare una mappa che metta in relazione l'ambiente in cui ci troviamo e la felicità. I dati raccolti in maniera anonima, hanno l'intento di migliorare gli spazi in cui vivere, giocare e lavorare.
“Il miracolo non è quello di camminare sulle acque, ma di camminare sulla terra verde nel momento presente e d’apprezzare la bellezza e la pace che sono disponibili ora.”
Thich Nhat Hanh
Riferimenti bibliografici
Hassan, Ahmad & Tao, Jiang & Li, Guo & Jiang, Mingyan & Aii, Liu & Zhihui, Jiang & Zongfang, Liu & Qibing, Chen. (2018). Effects of Walking in Bamboo Forest and City Environments on Brainwave Activity in Young Adults. Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine. 2018. 10.1155/2018/9653857.(vedi fonte)
Park BJ, Tsunetsugu Y, Kasetani T, Kagawa T, Miyazaki Y. The physiological effects of Shinrin-yoku (taking in the forest atmosphere or forest bathing): evidence from field experiments in 24 forests across Japan. Environmental Health and Preventive Medicine. 2010;15(1):18-26. (vedi fonte)
Li Q. Effect of forest bathing trips on human immune function. Environmental Health and Preventive Medicine. 2010;15(1):9-17.(vedi fonte)
Maas J, Verheij RA, Groenewegen PP, De vries S, Spreeuwenberg P. Green space, urbanity, and health: how strong is the relation?. J Epidemiol Community Health. 2006;60(7):587-92.(vedi fonte)
Hartley M, Hoare S, Lithander FE, et al. Comparing the effects of sun exposure and vitamin D supplementation on vitamin D insufficiency, and immune and cardio-metabolic function: the Sun Exposure and Vitamin D Supplementation (SEDS) Study. BMC Public Health. 2015;15:115. (vedi fonte)
Guggenheim JA, Northstone K, McMahon G, et al. Time Outdoors and Physical Activity as Predictors of Incident Myopia in Childhood: A Prospective Cohort Study. Investigative Ophthalmology & Visual Science. 2012;53(6):2856-2865.(vedi fonte)
DISCLAIMER: Le informazioni qui riportate sono di carattere informativo e non sono intese come consigli medici o sostituti di un parere di un medico o professionista competente.