Probiotici e salute cardiovascolare

Autore mabi 17/03/2025 0 Commenti Articoli,Probiotici, microbiota e intestino,

La ricerca scientifica sta rivelando connessioni sempre più profonde tra il microbiota e la salute cardiovascolare. Tradizionalmente si è pensato che il microbiota fosse limitato all’intestino, ma studi recenti indicano che microrganismi possono essere presenti anche nel sangue e nei vasi sanguigni, aprendo la strada a nuove ipotesi sulle loro funzioni e implicazioni per il benessere del cuore. In questo articolo esploreremo il ruolo del microbiota nella regolazione della pressione arteriosa, nel metabolismo lipidico e nella traslocazione batterica, analizzando le potenziali connessioni con la salute cardiovascolare.

QUALI SONO I MIGLIORI PROBIOTICI PER LA SALUTE DEL CUORE?

Alcuni dei ceppi probiotici più studiati per il benessere cardiovascolare includono Lactobacillus plantarum, Lactobacillus reuteri, Bifidobacterium longum e Lactobacillus casei. Questi batteri hanno dimostrato di migliorare il profilo lipidico riducendo i livelli di colesterolo LDL, modulare la pressione arteriosa grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta e ridurre l'infiammazione sistemica, contribuendo alla protezione della salute vascolare.

probiotici per il cuore

COME INFLUISCONO I PROBIOTICI SULLA FIBRILLAZIONE ATRIALE?

Alcuni studi suggeriscono che i probiotici possano avere un effetto indiretto sulla fibrillazione atriale riducendo l’infiammazione cronica e lo stress ossidativo, due fattori implicati nella progressione della patologia. Inoltre, il microbiota intestinale può influenzare la regolazione del sistema nervoso autonomo, che gioca un ruolo chiave nel controllo del ritmo cardiaco. Tuttavia, non esistono ancora evidenze definitive per raccomandarli come trattamento specifico.

 

Il microbiota del sangue umano 

Il sistema circolatorio è un ambiente chiuso, e fino a poco tempo fa si riteneva che il sangue umano fosse sterile. Tuttavia, questa convinzione è stata messa in discussione, poiché la sterilità del sangue non implica necessariamente l'assenza di organismi dormienti o di forme batteriche non coltivabili.

Studi più recenti hanno rivelato che nel sangue di individui sani possono essere presenti varianti batteriche note come forme-L, prive di parete cellulare nella maggior parte dei casi. Queste forme possono trasformarsi in batteri normali quando si verificano le condizioni adatte. La presenza di un microbiota ematico è stata collegata a diverse patologie infettive e non infettive, tra cui Helicobacter pylori, il morbo di Parkinson e patologie correlate, il diabete di tipo 2, le gengiviti e le malattie cardiovascolari. Inoltre, la traslocazione di batteri dalla cavità orale al sangue potrebbe contribuire allo sviluppo di endocardite, infarto miocardico e ictus in soggetti predisposti.

La traslocazione batterica, ovvero il trasferimento di microrganismi dall'intestino ad altre aree del corpo attraverso il sangue, sembrerebbe essere favorita da un danno alla barriera epiteliale intestinale e dalla conseguente disbiosi. Questo fenomeno può facilitare l'ingresso dei batteri intestinali nel circolo sanguigno. Sebbene siano ancora in corso studi sugli effetti che il rilascio di queste sostanze nel flusso sanguigno può avere sulla salute, alcuni ricercatori ipotizzano che la disbiosi intestinale possa essere innescata anche da batteri provenienti da altre aree del corpo, come la pelle, che potrebbero raggiungere l'intestino attraverso il sangue.

probiotici per un sangue sano e pulito

IN QUANTO TEMPO UNA TERAPIA ANTIBIOTICA FA EFFETTO SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE?

La maggior parte degli studi clinici mostra benefici misurabili dopo 8-12 settimane di assunzione regolare, con miglioramenti nei livelli di colesterolo, nella pressione arteriosa e nei biomarcatori infiammatori. Per effetti duraturi, si consiglia un uso continuativo o cicli ripetuti, sempre sotto supervisione medica.

 

Probiotici e pressione arteriosa 

Le ricerche suggeriscono che il microbiota intestinale influenzi diversi meccanismi fisiologici legati alla regolazione della pressione arteriosa. Tra questi:

  • Produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA): alcuni ceppi batterici, come Lactobacillus plantarum, Bifidobacterium breve e Lactobacillus casei, producono SCFA che migliorano la funzionalità endoteliale, regolano la risposta infiammatoria e riducono la resistenza vascolare periferica, favorendo un abbassamento della pressione sanguigna.
  • Modulazione del microbiota intestinale e assorbimento dei nutrienti: i probiotici possono ridurre l'assorbimento del sodio a livello intestinale, contribuendo a un miglior equilibrio idrico e alla regolazione della pressione arteriosa.
  • Riduzione dell’infiammazione: la disbiosi intestinale è stata collegata a un aumento dell'infiammazione sistemica, che contribuisce all’ipertensione. Ceppi come Lactobacillus reuteri e Bifidobacterium longum modulano la risposta infiammatoria, abbassando i livelli di citochine pro-infiammatorie e migliorando la funzione vascolare.
  • Regolazione del sistema renina-angiotensina: il microbiota intestinale può influenzare l'attivazione dell’angiotensina II, una molecola chiave nella regolazione della pressione arteriosa. Alcuni probiotici possono ridurre l’attività di questo sistema, contribuendo al rilassamento dei vasi sanguigni e al controllo della pressione.
  • Effetti sul metabolismo dell’ossido nitrico (NO): l’ossido nitrico è un potente vasodilatatore prodotto dall’endotelio che regola il tono vascolare. Alcuni ceppi probiotici possono stimolare la produzione di NO, migliorando la vasodilatazione e riducendo la rigidità arteriosa.
  • Equilibrio della flora intestinale e riduzione dello stress ossidativo: un microbiota sano è essenziale per contrastare lo stress ossidativo, una delle principali cause di danno endoteliale e disfunzione vascolare. I probiotici, promuovendo la crescita di batteri benefici, riducono i livelli di radicali liberi e migliorano l’elasticità dei vasi sanguigni.​

I PROBIOTICI POSSONO INTERAGIRE CON FARMACI PER IL CUORE?

Sì, i probiotici possono influenzare l’efficacia di alcuni farmaci cardiovascolari. Ad esempio, possono alterare l'assorbimento delle statine, farmaci utilizzati per abbassare il colesterolo, o modificare la biodisponibilità degli antipertensivi attraverso la regolazione dell’asse intestino-renina-angiotensina. Inoltre, alcuni ceppi probiotici possono interferire con l'azione degli anticoagulanti modificando la produzione di vitamina K.

probiotici per l'arteriosclerosi

Microbiota e metabolismo lipidico

Il metabolismo lipidico è strettamente connesso alla salute del microbiota intestinale, il quale gioca un ruolo chiave nella regolazione dei livelli di colesterolo e trigliceridi. Alterazioni della flora intestinale possono influenzare il metabolismo dei lipidi, con impatti significativi sulla salute del cuore. Le principali azioni dei probiotici includono:

  • Aumento dell’eliminazione del colesterolo: ceppi come Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium longum e Lactobacillus reuteri promuovono la conversione del colesterolo in acidi biliari, favorendone l'escrezione intestinale e riducendo l'assorbimento sistemico.
  • Regolazione della sintesi epatica del colesterolo: i probiotici modulano l'espressione di geni coinvolti nella biosintesi epatica del colesterolo, contribuendo alla riduzione dei livelli plasmatici di LDL.
  • Produzione di enzimi che degradano le lipoproteine a bassa densità (LDL): alcuni ceppi batterici favoriscono la degradazione e l'eliminazione delle LDL ossidate, prevenendo la formazione di placche aterosclerotiche.
  • Modulazione dell’assorbimento dei grassi: batteri intestinali benefici, come Lactobacillus gasseri, riducono l'assorbimento intestinale di lipidi e influenzano il metabolismo degli acidi grassi, migliorando il profilo lipidico complessivo.
  • Riduzione della produzione di TMAO (trimetilammina-N-ossido): alcuni ceppi probiotici sono in grado di limitare la produzione di questo metabolita dannoso, noto per aumentare il rischio di aterosclerosi e altre malattie cardiovascolari.

probiotici per prevenire ictus

Probiotici e infiammazione vascolare

L’infiammazione cronica dei vasi sanguigni è una delle principali cause di aterosclerosi e malattie cardiovascolari. Recenti studi hanno evidenziato il ruolo del microbiota intestinale nella modulazione delle risposte infiammatorie sistemiche, suggerendo che un equilibrio ottimale della flora batterica possa influenzare direttamente la salute vascolare.

Alcuni ceppi probiotici, come Lactobacillus fermentum e Bifidobacterium breve, producono metaboliti con proprietà antinfiammatorie, contribuendo a ridurre la permeabilità intestinale e prevenendo la traslocazione di endotossine nel circolo sanguigno. Questo processo è fondamentale poiché le endotossine batteriche, una volta entrate nel flusso sanguigno, possono innescare risposte immunitarie esagerate, aumentando il rischio di disfunzione endoteliale e formazione di placche aterosclerotiche. Inoltre, alcuni probiotici stimolano la produzione di acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che regolano l’attività delle cellule endoteliali, migliorano la vasodilatazione e riducono lo stress ossidativo, contribuendo così alla protezione del sistema cardiovascolare.

 

Conclusioni

L’evidenza scientifica supporta sempre più il ruolo centrale del microbiota nella salute cardiovascolare. I probiotici emergono come strumenti innovativi per la prevenzione e gestione delle malattie cardiometaboliche, agendo su pressione arteriosa, infiammazione, metabolismo lipidico e funzione endoteliale. L’integrazione mirata di probiotici nella dieta potrebbe rappresentare un approccio complementare efficace alla terapia cardiovascolare convenzionale, aprendo nuove prospettive nella medicina preventiva e personalizzata.

 

 

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