Probiotici e sistema immunitario: il collegamento tra microbiota e difese dell'organismo

Autore mabi 14/03/2025 0 Commenti Articoli,Probiotici, microbiota e intestino,

Il sistema immunitario rappresenta la nostra prima linea di difesa contro patogeni e agenti esterni, svolgendo un ruolo essenziale nella protezione dell'organismo. Negli ultimi decenni, la scienza ha evidenziato l'importanza cruciale del microbiota intestinale nella modulazione della risposta immunitaria. Al centro di questa connessione vi sono i probiotici: microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, conferiscono numerosi benefici alla salute dell'ospite. Questo articolo esplora il legame tra probiotici e sistema immunitario, approfondendo i meccanismi d'azione, le ultime evidenze scientifiche e le potenziali applicazioni terapeutiche.

PER QUANTO TEMPO SI DEVONO ASSUMERE I PROBIOTICI PER UN'EFFICACIA SUL SISTEMA IMMUNITARIO?

Per ottenere benefici sul sistema immunitario, l’assunzione di probiotici dovrebbe durare almeno 4-12 settimane. In caso di terapie antibiotiche, è consigliabile proseguire l’assunzione per almeno due settimane dopo la fine della cura. Periodi più lunghi possono essere utili per condizioni croniche o per mantenere i risultati raggiunti.

quali probiotici aumentano le difese immunitarie

I PROBIOTICI SONO UTILI PER I BAMBINI E SE Sì DA CHE ETA'?

I probiotici sono utili anche per i bambini, specialmente per prevenire infezioni gastrointestinali e sostenere lo sviluppo del sistema immunitario. Possono essere somministrati fin dai primi mesi di vita, ma è fondamentale scegliere ceppi adatti all’età e consultare il pediatra per garantire sicurezza ed efficacia.

 

Microbiota intestinale e immunità: un dialogo complesso 

L'intestino umano ospita trilioni di microrganismi che costituiscono il microbiota intestinale, un ecosistema complesso che interagisce con il nostro organismo a livelli ancora in parte inesplorati. Oltre a essere coinvolta nella digestione e nell'assorbimento dei nutrienti, questa comunità microbica svolge un ruolo nella regolazione dell'immunità innata e adattativa, partecipando attivamente alla formazione delle cellule immunitarie fin dalla nascita e influenzando la loro funzione durante tutta la vita. Circa il 70% delle cellule immunitarie si trova nell'intestino, dove il microbiota interagisce costantemente con cellule dendritiche, linfociti T e B, e cellule della mucosa attraverso un intricato sistema di segnali biochimici, tra cui citochine, metaboliti e peptidi antimicrobici. Questa comunicazione non è unilaterale: il sistema immunitario, infatti, modula a sua volta la composizione del microbiota, creando un dialogo bidirezionale fondamentale per la tolleranza immunologica e la prevenzione di risposte infiammatorie. 

La presenza di un microbiota equilibrato (eubiosi) favorisce lo sviluppo, la differenziazione e la maturazione delle cellule immunitarie, stimola la produzione di anticorpi specifici come le immunoglobuline A (IgA) e contribuisce alla modulazione delle risposte infiammatorie sistemiche. Al contrario, uno squilibrio microbico (disbiosi) può alterare la permeabilità intestinale e attivare meccanismi immunitari disfunzionali, aumentando il rischio di numerose patologie, tra cui malattie autoimmuni, allergie, infezioni ricorrenti e persino disturbi neurologici legati all'infiammazione cronica sistemica. Queste nuove prospettive rendono sempre più evidente il ruolo centrale del microbiota come "organo invisibile" che connette intestino, sistema immunitario e salute generale.

migliorare il sistema immunitario con i probiotici

I PROBIOTICI INTERFERISCONO SULL'EFFICACIA DI INTEGRATORI O FARMACI?

I probiotici possono essere assunti con la maggior parte degli integratori e dei farmaci senza interferenze significative. Tuttavia, se si stanno assumendo antibiotici, è preferibile distanziarli di almeno due ore per evitare che l’efficacia dei probiotici venga compromessa. In presenza di terapie specifiche o condizioni mediche particolari, è sempre consigliabile consultare un medico.

 

Meccanismi d'azione dei probiotici sul sistema immunitario 

I probiotici esercitano i loro effetti benefici attraverso una vasta gamma di meccanismi complessi e interconnessi, che coinvolgono sia la modulazione diretta delle risposte immunitarie sia l'influenza sui sistemi metabolico e neurologico. Questi meccanismi includono:

  1. Modulazione delle cellule immunitarie: i probiotici stimolano la produzione di citochine antinfiammatorie (il-10, tgf-β) e regolano l'attività delle cellule T regolatorie, fondamentali per prevenire reazioni autoimmuni. Influenzano anche le cellule presentanti l'antigene (come le cellule dendritiche), modulando la risposta delle cellule T helper (Th1, Th2, Th17) e promuovendo l'equilibrio immunologico. [1]
  2. Rafforzamento della barriera intestinale: migliorano l'integrità della mucosa intestinale attraverso la stimolazione delle giunzioni strette tra le cellule epiteliali, riducendo così la permeabilità e prevenendo la traslocazione di batteri patogeni, tossine e antigeni alimentari nel circolo sistemico. Ceppi come Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium longum favoriscono anche la produzione di muco protettivo e peptidi antimicrobici, contribuendo al rafforzamento della barriera intestinale e alla protezione contro agenti patogeni. [2]
  3. Competizione con i patogeni: occupano i siti di adesione nella mucosa intestinale, inibendo la colonizzazione da parte di microrganismi patogeni e producono sostanze antimicrobiche come batteriocine, perossido di idrogeno e acido lattico, che impediscono la proliferazione di patogeni opportunisti.
  4. Produzione di metaboliti benefici: generano acidi grassi a catena corta (SCFA), come butirrato, propionato e acetato, che esercitano effetti antinfiammatori, supportano la salute delle cellule epiteliali intestinali e regolano la produzione di citochine sistemiche. Il butirrato, in particolare, ha dimostrato di inibire la crescita di cellule tumorali e di modulare l'espressione genica delle cellule immunitarie. [3]
  5. Interazione con il sistema nervoso enterico e neuroimmunomodulazione: attraverso l'asse intestino-cervello, alcuni ceppi probiotici influenzano la risposta allo stress, modulando la secrezione di cortisolo e neurotrasmettitori come serotonina e GABA, che a loro volta regolano la funzione immunitaria. Questa comunicazione bidirezionale è fondamentale per comprendere l'impatto dei probiotici sulla salute mentale e sulle malattie psicosomatiche. [4]
  6. Attivazione del sistema immunitario mucosale: i probiotici stimolano la produzione di immunoglobuline A secretorie (IgA), che neutralizzano gli agenti patogeni e impediscono la loro adesione alle mucose, contribuendo alla prima linea di difesa immunitaria. [5]
  7. Induzione di tolleranza immunologica: attraverso l'interazione con le cellule del sistema immunitario innato e adattativo, i probiotici favoriscono lo sviluppo della tolleranza immunologica, riducendo l'ipersensibilità e le risposte allergiche e autoimmuni.

Questi meccanismi, spesso sinergici tra loro, evidenziano la complessità e la versatilità dei probiotici nel supportare la salute immunitaria e sistemica.probiotici per un sistema immunitario forte

Scoperte pionieristiche ed evidenze scientifiche recenti

Numerosi studi hanno confermato il ruolo dei probiotici nella modulazione del sistema immunitario. In particolare:

  • Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium longum hanno dimostrato di ridurre l'incidenza e la durata delle infezioni respiratorie nei bambini e negli adulti, migliorando la risposta immunitaria mucosale attraverso l'aumento delle IgA secretorie e la modulazione delle citochine pro e antinfiammatorie. [6]
  • Lactobacillus plantarum è stato ssociato a una riduzione delle manifestazioni allergiche, modulando la risposta Th2 e favorendo l'equilibrio immunitario. Studi recenti hanno evidenziato come L. plantarum possa anche migliorare la tolleranza orale agli allergeni alimentari e ridurre i sintomi dell'eczema atopico nei bambini. [7][8][9]
  • Ceppi come Faecalibacterium prausnitzii, Akkermansia muciniphila e Bifidobacterium adolescentis contribuiscono alla produzione di butirrato e altri acidi grassi a catena corta (SCFA), migliorando la funzione della barriera intestinale, riducendo l'infiammazione sistemica e sostenendo la regolazione delle cellule T regolatorie. A. muciniphila in particolare è stato associato a un miglioramento della sensibilità insulinica e alla riduzione dell'infiammazione cronica di basso grado. [10][11]
  • Lactobacillus casei Shirota ha mostrato effetti benefici nel rafforzare la risposta immunitaria innata e adattativa, con studi che ne supportano l'efficacia nella prevenzione delle infezioni del tratto respiratorio superiore e nella riduzione dei sintomi di malattie infiammatorie croniche. [12][13]

Queste evidenze sottolineano come la scelta mirata di specifici ceppi probiotici possa favorire un supporto personalizzato al sistema immunitario, con benefici che variano in base all'età, alle condizioni di salute e all'ambiente dell'ospite.

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Applicazioni terapeutiche e prospettive future

L'integrazione di probiotici nella pratica clinica si sta espandendo, con potenziali applicazioni in diverse aree:

  • Prevenzione delle infezioni: l'uso di probiotici si è dimostrato efficace nella prevenzione di infezioni respiratorie, gastrointestinali e urogenitali, specialmente in soggetti vulnerabili come anziani, bambini e pazienti immunocompromessi. Ceppi come Lactobacillus rhamnosus GG, Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Saccharomyces boulardii hanno ridotto la durata e la gravità di raffreddori, influenze e diarree infettive, comprese quelle associate all'uso di antibiotici e alle infezioni da Clostridioides difficile. [14][15][16]
  • Gestione delle malattie autoimmuni: studi clinici e preclinici suggeriscono che alcuni ceppi probiotici possono modulare la risposta immunitaria in condizioni autoimmuni come artrite reumatoide, sclerosi multipla e malattia celiaca. Lactobacillus casei Shirota e Bifidobacterium bifidum hanno dimostrato di ridurre le citochine pro-infiammatorie e migliorare la sintomatologia, favorendo l'equilibrio tra le cellule T helper e T regolatorie.
  • Supporto in oncologia: la modulazione del microbiota attraverso probiotici può migliorare la tolleranza alle terapie oncologiche, ridurre la mucosite indotta da chemioterapia e radioterapia e supportare la funzione immunitaria nei pazienti oncologici. Ceppi come Lactobacillus plantarum e Bifidobacterium longum hanno mostrato potenziale nel diminuire gli effetti collaterali gastrointestinali e nell'aumentare l'efficacia dei trattamenti antitumorali attraverso la modulazione dell'infiammazione sistemica e la regolazione della barriera intestinale. [17][18]
  • Allergie e atopie: l'integrazione precoce di probiotici in gravidanza, durante l'allattamento e nella prima infanzia può ridurre il rischio di sviluppare allergie alimentari, rinite allergica, asma e dermatiti atopiche. Studi su Lactobacillus rhamnosus GG, Bifidobacterium breve e Lactobacillus paracasei hanno evidenziato la capacità di modulare la risposta immunitaria di tipo Th2 e di rafforzare la barriera intestinale, migliorando la tolleranza agli allergeni ambientali e alimentari.
  • Disturbi metabolici e cardiovascolari: come ceppi come Akkermansia muciniphila e Lactobacillus reuteri possono contribuire a migliorare la sensibilità insulinica, regolare i livelli di colesterolo LDL e ridurre l'infiammazione sistemica, supportando la prevenzione di sindrome metabolica, obesità e malattie cardiovascolari.
  • Salute mentale e asse intestino-cervello: alcuni probiotici, noti come psicobiotici, mostrano effetti benefici sul benessere mentale. Ceppi come Bifidobacterium longum 1714 e Lactobacillus helveticus R0052 hanno dimostrato di ridurre ansia, stress e sintomi depressivi attraverso la modulazione dell'asse intestino-cervello e la regolazione dei neurotrasmettitori come serotonina e GABA.

 

Conclusioni

Il legame tra probiotici e sistema immunitario rappresenta una delle frontiere più affascinanti della medicina moderna. Integrare ceppi probiotici selezionati nella dieta o tramite integratori può favorire un sistema immunitario equilibrato, prevenendo infezioni e modulando le risposte infiammatorie. Tuttavia, è essenziale affidarsi a prodotti di qualità e consultare professionisti qualificati per un uso mirato e consapevole. Le prospettive future sono promettenti, con la ricerca che continua a svelare nuovi meccanismi d'azione e applicazioni terapeutiche innovative, aprendo la strada a interventi sempre più personalizzati e efficaci per la salute globale.

 

 

Riferimenti bibliografici
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