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Golden Milk: ricetta e benefici della bevanda della tradizione ayurvedica

Autore mabi 09/11/2022 0 Commenti Articoli,Ricette,

Il Golden Milk, o latte d’oro, è una bevanda dai numerosi benefici, originariamente a base di curcuma, latte, miele e pepe. Si chiama così proprio per il colore dorato dato dalla curcuma, l’ingrediente chiave. La ricetta è tramandata in India da generazioni e usata come rimedio casalingo. 
In questo articolo andremo a scoprire la ricetta, curiosità sulle sue origini e le numerose proprietà di questo antico rimedio.

Origini del Golden milk: 6000 anni di storia

Le origini del Golden milk risalgono a più di 6000 anni fa, dalla medicina ayurvedica. Tradizionalmente, nella medicina naturale casalinga indiana, addizionare del latte caldo con della curcuma e altre spezie è considerato una vera panacea [1].

Risulta un rimedio gustoso e versatile, soprattutto per i bambini, per prevenire o curare influenze o altri stati infiammatori. Inoltre, il golden milk è usato come integratore naturale per chi pratica lo yoga. Uno dei benefici, infatti, è quello di dare elasticità alle articolazioni e rinvigorire il corpo, motivo per cui nella cultura yogica lo si beve dopo la pratica.  

 

L’ingrediente chiave: la curcuma

Il sistema indiano di medicina olistica noto come “Ayurveda” utilizza principalmente farmaci o formulazioni a base vegetale per curare vari disturbi. La curcuma è una delle spezie più utilizzate. I trattati ayurvedici e Unani (medicina tradizionale persa-araba) tramandano come la curcuma abbia con sé una lunga storia di uso medicinale nell’Asia meridionale. 

La curcuma è considerata quasi sacra in India e nel sud-est asiatico, usata infatti non solo come spezia principale ma anche come componente nelle cerimonie religiose. 
La medicina moderna ha iniziato a riconoscerne l'importanza, come dimostrano le oltre 3000 pubblicazioni di studi scientifici in vitro su varie riviste scientifiche degli ultimi 25 anni [2] [3] [4].
L’etimologia della parola curcuma deriva dall’arabo “kurkum” che significa “zafferano”, nome attribuito proprio per somiglianza con quest’altra spezia. 

La curcuma è data dalla lavorazione della Curcuma longa, pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, originaria dell'Asia meridionale tropicale. L'India produce quasi tutto il raccolto mondiale di curcuma e ne consuma l'80%. Viene ottenuta essiccando le radici della pianta, ma può essere utilizzata anche fresca, grattugiando direttamente la radice. 

 

La curcumina

Il principale componente della curcuma è la curcumina, pigmento giallo della curcuma longa dalle numerose proprietà benefiche. Questo principio attivo infatti è dotato di attività biologiche valide applicabili nelle seguenti condizioni:

  1. Infiammazione e ossidazione: lo stress ossidativo è una delle cause di diverse malattie croniche e i suoi processi patologici sono strettamente correlati a quelli dell'infiammazione. È stato dimostrato che la curcumina blocca l'attivazione di fattori pro-infiammatori. La curcumina risulta avere la capacità di ridurre lo stress ossidativo, modulando l’espressione di citochine che inducono questo stato nel corpo [5] [6] [7].
  2. Artrite: questa patologia cronica, potenzialmente collegata a un'infiammazione sistemica [8], colpisce 250 milioni di persone nel mondo. La curcumina è ben nota per le sue forti proprietà antiartritiche. Si ritiene che le attività antiossidanti, antinfiammatorie, antiproliferative e immunosoppressive della curcumina siano positive per le persone affette da artrite reumatoide [9] [10]. 
  3. Sindrome metabolica: la sindrome metabolica è una sindrome multifattoriale con patologie quali insulino-resistenza, iperglicemia, ipertensione, ipercolesterolemia, livelli elevati di trigliceridi e obesità. È stato dimostrato che assumere curcumina migliora la sensibilità all'insulina, riduce la pressione elevata, avendo effetti positivi su questa condizione [11]; 
  4. Proliferazione virale e batterica: l'applicazione di olio essenziale derivato dalle foglie di curcuma riduce significativamente la crescita dei funghi e previene o controlla infezioni provocate da alcuni batteri e virus. Utile quindi come antimicrobico;
  5. Patologie respiratorie: la curcuma è da sempre usata in India come rimedio per il trattamento di malattie infiammatorie delle vie aeree, come bronchite e polmonite. Diversi studi confermano la possibilità di includere la curcumina in questi disturbi, come suggerisce la tradizione indiana [12]. 
  6. Patologie neurologiche: La curcuma risulta avere un effetto neuro protettore verso disturbi neurodegenerativi come il morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, la depressione maggiore, l'epilessia, demenza e sclerosi multipla. Agisce infatti sulla neuro infiammazione, risultando utile nella prevenzione grazie ai fattori antiossidanti, antinfiammatori e antiproliferativi [13] [14][15] [16].

Golden milk: la ricetta

Ecco la ricetta del Golden Milk della tradizione ayurvedica ma in una variante vegetale, semplice e gustosa, adattabile a qualunque stagione.

Ingredienti: 

  • una tazza di latte vegetale (ottimale latte di mandorle o di soia);
  • un cucchiaino di curcuma bio e di buona qualità;
  • un pizzico di pepe;
  • altre spezie bio a piacere: cardamomo, noce moscata, cannella, zenzero;
  • un dolcificante naturale come il succo d’agave, d’acero o di datteri (facoltativo).

Procedimento:
Versare tutti gli ingredienti in un pentolino e scaldarli sul fuoco, mescolando con una frusta. Non è necessario portare a bollore.
Filtrare con un colino il composto in una tazza per eliminare eventuali residui. 
Si può consumare caldo per colazione, merenda o coccola serale oppure fresco per una bevanda dissetante.
In frigo si conserva fino a tre giorni.

Se cercate una miscela già pronta all'uso allora potete provare questa.

Idea sfiziosa e alternativa: il golden milk si può congelare in degli stampini per farne dei freschi e nutrienti ghiaccioli in estate.

 

La biodisponibilità della curcumina

L'ingestione di curcumina da sola non può esprimere al massimo le sue potenzialità a causa della sua scarsa biodisponibilità. Per biodisponibilità si intende la quantità di un farmaco, di un fitoterapico o di un nutriente effettivamente utilizzato dall’organismo dopo essere stato assorbito. Questo vuol dire che uno scarso assorbimento, un rapido metabolismo e una rapida capacità di eliminazione influenzano la biodisponibilità di un principio attivo e come questo viene assimilato.

Questo è il caso della curcuma, che risulta poco biodisponibile per l’organismo. Però esiste un semplice ed efficacie metodo per ovviare a questo: la piperina. La piperina è il principale componente attivo del pepe nero e, se combinata come adiuvante con la curcumina, ha dimostrato di aumentare la biodisponibilità del 2000%. Ecco perché, vista la semplicità, è bene sempre abbinare la curcuma con un po' di pepe, o comunque acquistare dei prodotti in cui sia inclusa la piperina

 

 

AVVERTENZE: I prodotti contenenti curcuma sono sconsigliati in caso di alterazioni della funzione epatica biliare o di calcolosi delle vie biliari. La curcumina, infatti, promuove la contrazione della cistifellea e ciò può causare infiammazione della cistifellea stessa e, in rari casi, del fegato.
La curcuma, inoltre, possiede potenti effetti anticoagulanti che potrebbero avere interazioni con alcuni farmaci come aspirina, ibuprofene, eparina e warfarina. È quindi sconsigliato l’uso in concomitanza di questi farmaci.

 

 

Riferimenti bibliografici
[1] Patrick K, Stanbrook MB,”Take turmeric with a grain of salt.” Canadian Medical Association Journal, 2018 Oct; (vedi fonte)
[2] Bharat B. Aggarwal, Kuzhuvelil B. Harikumar, “Potential therapeutic effects of curcumin, the anti-inflammatory agent, against neurodegenerative, cardiovascular, pulmonary, metabolic, autoimmune and neoplastic diseases”,The International Journal of Biochemistry & Cell Biology, 2009; (vedi fonte)
[3] Iris FF Benzie e Sissi Wachtel-Galor, “Tumeric: The Golden Spice”, “Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition”, cap 13, 2011; 
[4] Sharifi-Rad et al., “Turmeric and Its Major Compound Curcumin on Health: Bioactive Effects and Safety Profiles for Food, Pharmaceutical, Biotechnological and Medicinal Applications”, Front Pharmacol., 2020 Sep 15; (vedi fonte)
[5] Panahi Y et al., “Effects of curcumin on serum cytokine concentrations in subjects with metabolic syndrome: A post-hoc analysis of a randomized controlled trial”, Biomed Pharmacother, 2016 Aug; (vedi fonte)
[6] Edwards RL, Luis PB, Varuzza PV, Joseph AI, Presley SH, Chaturvedi R, Schneider C, “The anti-inflammatory activity of curcumin is mediated by its oxidative metabolites”, J Biol Chem, 2017 Dec 29; (vedi fonte)
[7] Menon VP, Sudheer AR, “Antioxidant and anti-inflammatory properties of curcumin”, Adv Exp Med Biol., 2007; (vedi fonte)
[8] Goldring MB, “Osteoarthritis and cartilage: the role of cytokines”, Curr Rheumatol, 2000 Dec; (vedi fonte)
[9] Henrotin Y, Priem F, Mobasheri A, “Curcumin: a new paradigm and therapeutic opportunity for the treatment of osteoarthritis: curcumin for osteoarthritis management”, Springerplus, 2013 Dec; (vedi fonte)
[10] Heidari-Beni et al., “Herbal formulation "turmeric extract, black pepper, and ginger" versus Naproxen for chronic knee osteoarthritis: A randomized, double-blind, controlled clinical trial”, Phytother Res, 2020 Aug; (vedi fonte)
[11] Panahi Y, Hosseini MS, Khalili N, Naimi E, Simental-Mendía LE, Majeed M, Sahebkar A, “Effects of curcumin on serum cytokine concentrations in subjects with metabolic syndrome: A post-hoc analysis of a randomized controlled trial”, Biomed Pharmacother, 2016 Aug; (vedi fonte)
[12] Kim M, Choi H, Kim S, Kang LW, Kim YB, “Elucidating the Effects of Curcumin against Influenza Using In Silico and In Vitro Approaches”, Pharmaceuticals (Basel), 2021 Aug; (vedi fonte)
[13] Mythri, R., Veena, J., Harish, G., Shankaranarayana Rao, B. e Srinivas Bharath, M, “L'integrazione alimentare cronica con la curcuma protegge dalla neurotossicità mediata dalla 1-metil-4-fenil-1,2,3,6-tetraidropiridina in vivo: implicazioni per il morbo di Parkinson”, British Journal of Nutrition, 2011; (vedi fonte)
[14] Wu J et al., “Neuroprotection by curcumin in ischemic brain injury involves the Akt/Nrf2 pathway”, PLoS One, 2013; (vedi fonte)
[15] Teter B et al., “Curcumin restores innate immune Alzheimer's disease risk gene expression to ameliorate Alzheimer pathogenesis”, Neurobiol Dis., 2019 Jul; (vedi fonte)
[16] Salehi B. et al., “Curcumin's Nanomedicine Formulations for Therapeutic Application in Neurological Diseases”, J Clin Med, 2020 Feb; (vedi fonte)

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni qui riportate sono di carattere informativo e non sono intese come consigli medici o sostituti di un parere di un medico o professionista competente. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata. 
In particolari condizioni come per esempio la giovane età, la gravidanza, l’allattamento o determinati disturbi o patologie, si consiglia di consultare un medico competente per stabilire al meglio le proprie esigenze alimentari e uso di integratori.

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