Categorie Blog

Microbiota intestinale e sistema immunitario: una connessione profonda

Autore mabi 26/10/2022 0 Commenti Articoli,

Il microbiota intestinale e il sistema immunitario sono profondamente connessi e cooperano in adattamento reciproco, a vantaggio dell’intero organismo. 
L’intestino, infatti, ospita oltre centomila miliardi di microrganismi che difendono il corpo umano, e produce il 60-70% delle cellule immunitarie.

Il fatto che il nostro organismo riconosca in modo intelligente batteri “buoni” con cui collaborare, da quelli “cattivi” da debellare, può far immaginare l’affascinante complessità del sistema. L’intestino, con i suoi 300 metri quadrati, contiene il triplo delle cellule immunitarie presenti in importanti componenti immunitari come i linfonodi o il midollo osseo. 
Alla luce di questa profonda simbiosi tra microbiota intestinale e sistema immunitario, quanto è importante un intestino equilibrato e cosa influenza il suo benessere? 

 

Cos’è il microbiota intestinale

Il microbioma intestinale è l’insieme di comunità microbiche che vive nell’apparato digerente, quindi dalla bocca fino all’orifizio anale. Si fa riferimento a virus, batteri, miceti e protozoi. Più precisamente, i luoghi più popolati dal microbiota sono il colon e l’intestino tenue, e non è di certo un caso. Il motivo per cui questi batteri convivono nell’uomo, infatti, è perché questo risulta un efficiente “fornitore” di energia e cibo, presenti specialmente nell’intestino. Per questo il microbiota intestinale vive in “simbiosi” con l’essere umano, cioè instaurando una relazione intima e costante nel tempo, dalla quale anche l’ospite trae benefici. 

I batteri del microbiota intestinale infatti contribuiscono a:

  • Aiutare il corpo nella digestione del cibo: la flora batterica si nutre della fibra solubile che non è per l’uomo assimilabile;
  • Biosintesi di vitamine e aminoacidi essenziali: per esempio la vitamina B12, la vitamina K e gli acidi grassi a catena corta utili nella promozione del benessere cardiovascolare e per il rafforzamento della mucosa intestinale; 
  • Proteggere l’organismo da patogeni: la competizione tra i batteri intestinali simbionti e quelli dannosi è una delle migliori difese immunitarie. Un microbiota intestinale ricco quantitativamente e qualitativamente, permette di limitare infezioni di microbi patogeni;
  • Mantenere l’integrità funzionale intestinale: il microbiota agisce anche sulla struttura fisica dell’intestino. Esso, infatti, crea una sorta di rivestimento chiamato mucosa intestinale che rende l’intestino più resistente e inaccessibile da agenti patogeni proveniente dal sangue.

 

Il microbiota intestinale “comunica” con il sistema immunitario

La ricercatrice Stephanie Ganal-Vonarburg, dell’università di Berna, ha condotto uno studio [6] che dimostra il profondo legame tra sistema immunitario e microbiota intestinale. Con il suo team ha analizzato che la produzione di alcuni anticorpi viene stimolata dai batteri intestinali poco prima che si verifichi un’infezione. Questo perché la risposta immunitaria è modellata dalla composizione del microbiota intestinale che prepara i tessuti dell’organismo a difendersi.

La cosa strabiliante è che lo fa ancor prima che questo venga infettato ed è sufficiente solo che il microbo sia entrato nel flusso sanguigno. Questa ricerca permette di comprendere quanto la salute intestinale sia importante per la prevenzione di determinate malattie.

Alterazione del microbiota intestinale: la disbiosi

Un’alterazione del microbiota intestinale può portare ad una condizione di disbiosi, cioè una condizione di disequilibrio. Questa condizione si differenzia da uno stato ideale di benessere chiamato eubiosi. La disbiosi intestinale può portare a una risposta infiammatoria che, se cronicizzata nel tempo, è potenziale causa di diverse patologie.

Si possono individuare, come cause possibili di disbiosi intestinale:

  • Presenza di virus o batteri estranei che il corpo percepisce come minaccia;
  • Alimentazione errata;
  • Abuso di farmaci (es. antibiotici);
  • Forte e persistente stress emotivo;
  • Mancato riposo;
  • Particolari condizioni come gravidanza o vita sedentaria;

I sintomi di una alterazione del microbiota intestinale non sono semplici da individuare, poiché non si collegano solo a disturbi dell’intestino. A volte i segnali sono poco chiari e non sempre tipici. 
Esistono esami diagnostici che permettono una analisi del microbiota in laboratorio in cui vengono identificati alcuni (non tutti) i ceppi batterici presenti. L’unica cosa osservabile, però, è la presenza di patogeni, non l’equilibrio della flora batterica.

I sintomi più diffusi sono:

  1. Gonfiore addominale, meteorismo e difficoltà digestive;
  2. Stipsi o diarrea;
  3. Nausea, vomito e alitosi;
  4. Cefalea;
  5. Disturbi del sonno, astenia e disturbi dell’umore;
  6. Candidosi;
  7. Cistiti e uretriti batteriche;
  8. Malattie croniche come la sindrome del colon irritabile, la celiachia, l’obesità, il diabete di tipo I o II, la psoriasi [7]; 
  9. Infiammazione e immuno-sensibilità, soprattutto in soggetti anziani.

Fattori che modificano il microbiota intestinale

La condizione del microbiota intestinale cambia ogni giorno in base a diversi fattori che ne modificano lo stato di salute. La varietà, la quantità, la qualità e la prevalenza di alcune specie di batteri su altre sono fattori influenzati da:

  1. Ambiente (sia fisico che sociale): vi è differenza tra un individuo che vive in città e uno che vive in campagna, come anche uno che vive in una famiglia numerosa o poco numerosa;
  2. Patrimonio genetico: la salute e la varietà del microbioma intestinale che i genitori hanno trasmesso;
  3. Modalità di nascita: vi sono sostanziali differenze nell’analisi della composizione batterica intestinale tra chi è nato da parto cesareo o parto naturale;
  4. Modalità di allattamento: studi recenti hanno dimostrato che l’allattamento materno rappresenta la prima fonte di batteri probiotici per l'intestino del neonato;
  5. Alimentazione: comprende tutti quegli alimenti utili per il microbiota intestinale [8];
  6. Stile di vita: sane abitudini come l’attività fisica, il giusto riposo e attività rilassanti come la meditazione e la mindfulness, contribuiscono a un sano equilibrio dei batteri intestinali.  

 

L’origine del microbiota intestinale: nascita e allattamento

L’origine del microbiota intestinale ha inizio al momento della nascita, per poi svilupparsi con l’allattamento al seno [9]. Durante il parto, infatti, il neonato viene esposto ai primi microrganismi presenti nel canale vaginale della madre. Numerose ricerche sottolineano come i bambini partoriti con taglio cesareo possiedono un’alterazione del microbiota intestinale rispetto a coloro che sono nati con parto naturale.

Anche l’allattamento risulta un importante fonte di batteri probiotici per il neonato, presenti sul seno materno ma anche nel latte stesso.
Questo frangente sarà determinante per stabilire la predominanza di un ceppo batterico rispetto ad un altro per i primi anni di vita e non solo. 

Alimentazione e microbiota intestinale

Il benessere del microbiota intestinale, e dunque anche del sistema immunitario di un organismo, dipende in primis dal fondamentale ruolo dell’alimentazione [10]. Intervenire sul tipo di abitudini alimentari di una persona con una analisi di disbiosi intestinale è il metodo più semplice ed efficace. Un’alimentazione squilibrata può alterare l’equilibrio batterico o essere la causa di un microbiota qualitativamente e quantitativamente povero. Basti pensare che la dieta modifica ogni giorno il 60% della sua composizione, mentre il restante 40% rimane più o meno stabile.

In linea di massima, una alimentazione a favore di un microbiota intestinale sano deve contenere: 

  • Una giusta quantità di fibre vegetali: una dieta ricca di frutta e verdura, garantisce giornalmente nutrimento per la flora batterica intestinale;
  • Alimenti ricchi di prebiotici: i prebiotici sono sostanze che nutrono i batteri buoni e che possono essere trovati soprattutto in alimenti come la cicoria, i carciofi, gli asparagi, la soia, la cipolla, e l’aglio;
  • Grassi vegetali insaturi e di buona qualità;
  • Carboidrati da cereali integrali: contengono fibre e nutrienti utili non presenti invece in grani lavorati e farine raffinate;
  • Cibi poco processati e privi di zucchero: autoprodurre i propri alimenti a casa e sostituire i dolcificanti artificiali e raffinati, resta una valida soluzione.

 

Altri 3 suggerimenti per un microbiota in salute

Altri 3 suggerimenti che si possono adottare nel quotidiano per mantenere il microbiota intestinale in salute sono:

  1. Evitare l’assunzione di farmaci, se non strettamente necessario; 
  2. Fare periodi di depurazione, drenaggio o digiuno (sotto controllo di uno specialista) per aiutare l’intestino a eliminare possibili fattori che alterano la flora intestinale;
  3. Valutare il supporto di probiotici: i probiotici sono organismi in grado di ristabilire quei ceppi batterici persi con uno stile di vita errato. Ideali sono quelli ricchi di fermenti lattici gastroresistenti e fibre prebiotiche, che promuovono la regolarità del transito intestinale.

Infine, è importante sottolineare quanto sia importante che queste indicazioni vengano incluse nella routine quotidiana e siano mantenute nel tempo per ottenere concreti benefici. 

 

 

Riferimenti bibliografici
[1] Fondazione Merck Serono – Probiotici e altri interventi sul microbiota (vedi fonte)
[2] Great Italian Food Trade – Microbiota intestinale e sistema immunitario, correlazioni e buoni propositi (vedi fonte)
[3] ISSalute – Flora intestinale, microbiota e microbioma (vedi fonte)
[4] Fondazione Merck Serono – Microbiota e sistema immunitario (vedi fonte)
[5] Purchiaroni F, Tortora A, Gabrielli M, Bertucci F, Gigante G, Ianiro G, Ojetti V, Scarpellini E, Gasbarrini A., “The role of intestinal microbiota and the immune system”, European Review Medical Pharmacological Sciences, 2013 Feb (vedi fonte)
[6] Li, H., Limenitakis, J.P., Greiff, V., “Mucosal or systemic microbiota exposures shape the B cell repertoire”, Nature, 19 Feb 2019 (vedi fonte)
[7] Belizário JE, Faintuch J., "Microbiome and Gut Dysbiosis", Exp Suppl. 2018 (vedi fonte)
[8] Singh RK, Chang HW, Yan D, Lee KM, Ucmak D, Wong K, Abrouk M, Farahnik B, Nakamura M, Zhu TH, Bhutani T, Liao W., “Influence of diet on the gut microbiome and implications for human health”, J Transl Med., 2017 Apr 8 (vedi fonte)
[9] Leónides Fernández, Susana Langa, Virginia Martín, Antonio Maldonado, Esther Jiménez, Rocío Martín, Juan M. Rodríguez, “The human milk microbiota: Origin and potential roles in health and disease”, Pharmacological Research, 2013 Mar (vedi fonte)
[10] Brown K, DeCoffe D, Molcan E, Gibson DL., “Diet-induced dysbiosis of the intestinal microbiota and the effects on immunity and disease”, Nutrients, 2012 Aug (vedi fonte)

 

DISCLAIMER

Le informazioni qui riportate sono di carattere informativo e non sono intese come consigli medici o sostituti di un parere di un medico o professionista competente. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata. 
In particolari condizioni come per esempio la giovane età, la gravidanza, l’allattamento o determinati disturbi o patologie, si consiglia di consultare un medico competente per stabilire al meglio le proprie esigenze alimentari e uso di integratori.

Fai un commento:

Verifica Captcha fallita
Invia