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Ciclo femminile: impatto ambientale ed alternative eco-sostenibili

Autore mabi 23/01/2023 0 Commenti Articoli,

Quando si parla di ciclo femminile, gli aspetti meno affrontati riguardano l’impatto ambientale e le alternative eco-sostenibili. È fondamentale comprendere questi due argomenti che permettono ad una donna di scegliere il meglio per lei e per l’ambiente. 
L’impatto ambientale degli assorbenti monouso è un argomento poco conosciuto ma, innegabilmente, ha effetti significativi per l’ecosistema. 
Questo articolo risponderà a domande come: quanti e quali rifiuti si producono a causa degli assorbenti monouso? Come possiamo ridurre questo impatto? Quali sostanze sono presenti negli assorbenti più comuni presenti sul mercato? Esistono alternative eco-sostenibili per una scelta più consapevole? 
Ecco quindi delle risposte utili e 4 alternative zero waste per comprendere fino in fondo questo importante argomento.

L’impatto ambientale degli assorbenti monouso

Per verificare l’impatto ambientale degli assorbenti monouso bisogna fare stima approssimativa riguardo il loro utilizzo. Circa 2 miliardi di donne necessitano mensilmente di questo prodotto. È possibile quindi calcolare che, nell’arco della loro vita, utilizzino dai 5mila agli 11mila assorbenti. Ovviamente, poiché è da considerare la soggettività della durata e della regolarità del ciclo femminile, il valore è stimato. 

Secondo le stime dell’Università di Pavia, una donna ha in media le mestruazioni 450 volte [1] e utilizza mensilmente una media di 10 assorbenti. Espandendo questi numeri a una visione globale, i dai sull’utilizzo degli assorbenti monouso hanno un peso importante nella produzione di rifiuti non biodegradabili e inquinanti.

Secondo i dati ufficiali pubblicati dai maggior produttori di assorbenti monouso, in Italia si producono circa 900 tonnellate di prodotti assorbenti (compresi pannolini per bambini e pannolini per adulti che soffrono di incontinenza). Confrontando questi numeri con quelli dei rifiuti solidi urbani, risulta che questo dato corrisponda a circa il 2,5% dei rifiuti totali.

Infine, oltre al difficile smaltimento di questi rifiuti, bisogna considerare il consumo elevato di acqua ed energia necessari al processo produttivo di ingenti quantità di questo prodotto usa e getta.

 

Assorbenti monouso: composizione e salute

La composizione degli assorbenti monouso può avere degli effetti significativi sulla salute femminile. Tuttavia, anche se la scelta dei materiali utilizzati dipende dalla marca del prodotto, la maggior parte degli assorbenti è composta da:  

  • Plastica: fibre sintetiche come poliammide, polipropilene, poliestere o polietilene. Questi polimeri sintetici derivanti dal petrolio solitamente compongono la parte esterna a contatto con la pelle;
  • Polpa di cellulosa: o materiali a base di amido per lo strato assorbente; 
  • Schiuma polimerica: o gel polimerico (SAP) per il nucleo, che assorbe e distribuisce l'umidità uniformemente attorno all'assorbente;
  • Nastro adesivo regolabile: usato su entrambi i lati dell’assorbente per fissarlo nella posizione desiderata, formato da copolimeri e resine idrocarburiche; 
  • Cotone non ecologico: quindi non biodegradabile e non coltivato in modo sostenibile.

Questo elenco permette di comprendere come gli assorbenti monouso, oltre a essere impattanti a livello ambientale, non sono propriamente adeguati al contatto con la pelle. Le conseguenze sulla salute date da questi materiali a contatto con zone intime delicate sono un tema molto discusso. Frequenti sono infatti gli episodi di reazioni allergiche o dermatiti da contatto nell’area genitale causati da questi materiali. Per questo motivo, se si sceglie di utilizzare un assorbente monouso, non c'è altra scelta che optare per assorbenti naturali in puro cotone biologico e senza plastiche o derivati del petrolio.

Lo studio sull’igiene femminile dell’organizzazione no profit “Women’s Voices for the Earth (WVE)

Lo studio dell’organizzazione no-profit Women's Voices for the Earth (WVE), sottolinea che i prodotti per l'igiene femminile possono contenere ingredienti pericolosi. Alcune di queste sostanze sono note (mentre altre sospette) per la loro capacità di alterare il sistema endocrino (EDC), per essere cancerogene o allergeniche. Alexandra Scranton, direttrice scientifica della ricerca per WVE, sottolinea come la ricerca sui prodotti per la cura femminile sia ancora scarsa. Questo riguarda anche gli assorbenti a contatto con l’ecosistema vaginale molto più sensibile e assorbente rispetto alla normale pelle.

Tra il 2013 e il 2014, la WVE ha effettuato una serie di ricerche sui prodotti per l’igiene femminile chiamata “Chem Fatale Report” [2]. I risultati, per gli assorbenti da ciclo, evidenziavano la problematica presenza di sostanze chimiche a costante contatto con la pelle delle donne. Le sostanze in questione riguardavano diossine, residui di pesticidi legati al cancro, interferenti ormonali e allergeni. Ad esempio: 

  1. Il materiale assorbente all'interno del tampone potrebbe essere stato sbiancato con il cloro, presentando la potenziale esposizione alla diossina o altre sostanze simili [3]. 
  2. Se il tampone include cotone coltivato tradizionalmente, vi è il rischio di un'esposizione ai residui di pesticidi utilizzati nella coltivazione del cotone [4]. 
  3. La presenza di fragranze artificiali, molto presenti nei comuni assorbenti, è la causa di gravi risposte allergiche che hanno causato reazioni cutanee e dermatiti [5]. 

Analogamente ai tamponi, gli assorbenti sono regolamentati come dispositivi medici perciò non è richiesta una divulgazione degli ingredienti che li compongono. Questo può rendere difficile per le donne, e ai loro fornitori di cure mediche, identificare gli ingredienti che causano il problema.

Una maggiore divulgazione degli ingredienti permetterebbe di evitare sostanze chimiche pericolose e potenzialmente prevenire il verificarsi di reazioni avverse.
L’importanza di mettere in chiaro queste informazioni è necessaria a garantire un'adeguata supervisione delle normative riguardanti le sostanze chimiche utilizzate in questi prodotti. Inoltre, la maggior parte dei materiali contenuti negli assorbenti non è traspirante e possono trattenere l'umidità nell'area genitale aumentando il rischio di infezioni batteriche o fungine.

4 alternative ecologiche ai comuni assorbenti

Dopo aver compreso i rischi legati all’utilizzo dei comuni assorbenti, ecco 4 alternative ecologiche ed economiche da utilizzare durante il ciclo:

  1. Assorbenti lavabili: riutilizzabili dopo il lavaggio, sono realizzati in tessuti e materiali naturali come cotone, lana, bambù e spugna di mare. Si possono facilmente lavare in lavatrice a 40 °C riducendo al minimo i batteri. 
    Pro: gli assorbenti lavabili sono ecologicamente più sostenibili poiché possono essere riutilizzati da 3 a 5 anni. Inoltre, queste alternative offrono una maggiore traspirazione rispetto a quelle monouso ed è meno probabile che causino irritazioni della pelle o allergie. Sono anche molto più comodi da indossare rispetto agli assorbenti tradizionali usa e getta. 
    Contro: quando si è fuori casa può sembrare scomodo utilizzarli, ma esistono dei contenitori appositi e impermeabili per risolvere il problema. Il costo può essere alto, soprattutto se il materiale è di una certa qualità ma, nel lungo termine, è sicuramente un investimento. Inoltre, necessitano di tempo per essere asciugati dopo il lavaggio prima di poter essere riusati nuovamente. 
    Prezzo: il prezzo degli assorbenti lavabili varia da circa € 10,00 a € 25,00 a seconda del tipo di materiale utilizzato. 
  2. Coppette mestruali: le coppette mestruali sono piccoli contenitori realizzati in silicone medicale o in TPE da inserire nella vagina per raccogliere il flusso mestruale invece che assorbirlo. 
    Pro: le coppette mestruali sono ecologicamente sostenibili poiché possono essere riutilizzate fino a 10 anni. Garantiscono un maggiore comfort e una maggiore libertà di movimento anche durante l’attività fisica. Sono facilmente sterilizzabili e hanno bisogno di essere cambiate circa ogni 8 ore, coprendo un vasto intervallo di tempo. Esistono di varie dimensioni, forme e durezze a seconda della propria persona. 
    Contro: Inizialmente può risultare macchinoso abituarsi, ma dopo un po' di tempo risulta una valida e semplice alternativa.
    Prezzo: Il prezzo delle coppette mestruali varia da circa € 7,00 a € 40,00 a seconda della marca e del modello acquistato.
  3. Intimo assorbente lavabile: sono delle mutande assorbenti progettate per essere lavate e riusate ad ogni utilizzo.
    Pro: il comfort è assicurato e sono realizzate con materiale resistente ma soprattutto morbido e traspirante, come cotone, stoffa o bambù. 
    Contro: come gli assorbenti lavabili, richiedono organizzazione nel cambio e nella gestione del cambio fuori casa.
    Prezzo: il prezzo varia da € 20,00 a € 50,00 a seconda del modello.
  4. Assorbenti in bio cotone usa e getta: per chi vuole continuare con gli assorbenti usa e getta, non tutti sanno che ne esistono di cotone bio e materiali naturali.
    Pro: biodegradabili e compostabili, sono l’evoluzione dei normali assorbenti. Sono traspiranti, garantiscono la stessa assorbenza di quelli normali ma soprattutto sono assolutamente zero waste.
    Contro: il prezzo è solitamente sopra la media, ma possono essere una valida alternativa se abbinati con un intimo o un assorbente lavabile.

Ambiente e femminile: la salute di entrambi

In conclusione, è importante cercare di rispettare la propria salute e quella ambientale per il benessere di entrambi. Le alternative ecologiche agli assorbenti monouso ci sono e possono essere un modo efficace per ridurre l’inquinamento interno ed esterno alla persona.
Le domande da porsi per passare dagli assorbenti tradizionali alle alternative sostenibili sono:

  • Con quale alternativa posso sentirmi più a mio agio?
  • Quale si adatta meglio al mio ciclo?
  • Com’è la mia giornata e quale alternativa è più funzionale per me?

La soluzione giusta per ogni donna è soggettiva e può essere anche un mix di varie alternative. Cambiare mentalità e abitudini senza opporsi al cambiamento, può avere dei risvolti positivi inaspettati! Piccoli cambiamenti possono aumentare la consapevolezza del proprio corpo e soprattutto contribuire a migliorare l’impatto ambientale per un futuro migliore. 

 

 

 

Riferimenti bibliografici
[1] http://salutedelladonna.unipv.it/mestruazioni-fra-mito-e-qualita-di-vita/#:~:text=Le%20donne%20di%20oggi%20hanno,ne%20avrebbe%20avuti%20circa%20150. (vedi fonte)
[2] https://womensvoices.org/wp-content/uploads/2013/11/Chem-Fatale-Report.pdf) (vedi fonte)
[3] Larsen, WG (1979) Sanitary napkin dermatitis due to the perfume. Archives of Dermatology. Vol. 115, pp: 363. March 1979.) (vedi fonte)
[4] Eason, EL (1996) Contact dermatitis associated with the use of Always sanitary napkins. Canadian Medical Association Journal. Vol. 154. No.8, pp: 1173-1176. April 15, 1996. (vedi fonte)
[5] Wujanto, L. and Wakelin, S. (2012) Allergic contact dermatitis to colophonium in a sanitary pad—an overlooked allergen? Contact Dermatitis. Vol. 66 pp. 159-162. 2012. (vedi fonte)

 

DISCLAIMER

Le informazioni qui riportate sono di carattere informativo e non sono intese come consigli medici o sostituti di un parere di un medico o professionista competente. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata. 
In particolari condizioni come per esempio la giovane età, la gravidanza, l’allattamento o determinati disturbi o patologie, si consiglia di consultare un medico competente per stabilire al meglio le proprie esigenze alimentari e uso di integratori.

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