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L’alfalfa, detta anche alfa-alfa o erba medica (Medicago Sativa) è una pianta erbacea originaria del Medio-oriente, ma già da secoli coltivata anche Italia come foraggio per bestiame. Si tratta di un legume alto circa 1-2 metri che può però raggiungere fino ai 15 metri di altezza, ed è estremamente resistente alle condizioni climatiche avverse. Per questo motivo e per le sue straordinarie proprietà nutritive, l’alfalfa è stata utilizzata sin dagli albori come pianta commestibile sia ad uso animale che umano. Oltre all’importante contenuto in nutrienti (in particolare proteine e carotenoidi), l’alfalfa è anche ricca di principi attivi utili per il mantenimento del benessere e della salute del nostro organismo.
Vitamina A, Vitamine D, carotenoidi, Vitamina C, Vitamina D, Vitamina K, Vitamina E, Calcio, Aminoacidi, Bioflavonoidi, Flavoni, Clorofilla, Saponine, Fitoestrogeni (spinasterolo, cumestano, cumestrolo).
L’alfalfa è un’erba estremamente nutriente ed è pertanto un eccezionale integratore alimentare ottimo per rifornirsi di energia e vitamine quando si svolge un’attività fisica intensa, o per integrare le diete vegane e vegetariane. In particolare l’alfalfa è ricca di Vitamina A, C, D, E e K, di proteine e di Sali minerali fra cui il calcio e il magnesio utili al fabbisogno quotidiano dell’organismo [1]. L’alfalfa contiene numerose sostanze fra cui i fitoestrogeni, potenti estrogeni vegetali che vengono assimilati dal nostro organismo ed aiutano a riequilibrare l’assetto ormonale, fungendo da coadiuvanti nel trattamento dei disturbi connessi alla menopausa, al periodo mestruale ed altre condizioni patologiche [2, 3]. I fitoestrogeni contenuti nell’alfalfa sinergizzano inoltre con altri antiossidanti come la Vitamina C, in particolare quella contenuta nell’acerola, aumentandone il potere antiossidante e proteggendo il nostro organismo dai danni dei radicali liberi e dagli stress ossidativi [4]. E’ stato infatti suggerito che il potere antiossidante e quello antinfiammatorio dell’alfalfa possano portare ad un miglioramento di alcune patologie autoimmuni ancora oggetto di ricerca scientifica [5, 6]. Diversi studi hanno inoltre sottolineato come l’alfalfa possa portare un miglioramento nell’assetto lipidico in alcuni pazienti ipercolesterolemici, e che questa azione sinergizzi con la sua naturale attività antinfiammatoria portando beneficio in caso di patologie cardiovascolari [7, 8, 9].
L’alfalfa è inoltre ricca di clorofilla, sostanza già ben nota per le sue numerose proprietà sull’apparato gastrointestinale dove opera come antinfiammatorio, antimeteorico, deodorante, digestivo e antibatterico, in sinergia con gli effetti digestivi delle saponine [10, 11]. La clorofilla è anche un eccellente disintossicante dell’organismo, e per via della somiglianza del suo nucleo porfirinico con quello dell’emoglobina è anche un ottimo rimedio contro l’anemia e la mancanza di ferro, specialmente associata alla naturale concentrazione di Vitamina K presente in quest’erba [12]. L’alfalfa è inoltre molto ricca di fibre che aiutano a mantenere una corretta funzionalità intestinale, disintossicano l’organismo e diminuiscono il colesterolo specialmente dopo pasti troppo ricchi o grassi [13, 14].
Disturbi gastrointestinali, stati di convalescenza e recupero, preparazione atletica, infiammazioni, gastrite, stati di affaticamento, patologie cardiovascolari, meteorismo, ipercolesterolemie, anemia, disturbi della menopausa, dismenorrea, infiammazioni, antiossidante.
Il nome di “erba medica” non deriva dalle sue proprietà medicinali, bensì dalla regione da cui proviene. “Medica” significa infatti “della Media”, ovvero il nome con cui anticamente si definiva la Persia (“erba della Media”: erba persiana). L’elevata concentrazione di saponine aumenta la digeribilità dell’alfalfa, tanto da essere considerata benefica per la funzionalità digestiva nell’alimentazione quotidiana delle pecore [11]. L’elevato contenuto in fitoestrogeni aumenta anche la produzione di latte materno durante l’allattamento, sebbene non siano ancora stati effettuati studi specifici sugli esseri umani [15].
L’alfalfa in polvere può essere assunta come integratore miscelando un cucchiaio al giorno in frullati, bevande, yogurt, cosparsa sui cereali o altri alimenti di vostro gradimento, per uso prolungato. Risulta particolarmente gradevole se associata al succo di pomodoro o di carota.
INGREDIENTI |
Alfalfa in polvere (Medicago sativa) |
VALORI NUTRIZIONALI | ||
Per 100g | % dose giornaliera (RDI*) | |
Calorie (Energia) | 990kJ/237kcal | |
Grassi | 10g | |
di cui saturi | 1.5g | |
Carboidrati | 44g | |
di cui zuccheri | <1g | |
Fibre | 34g | |
Proteine | 34g | |
Sale | 0.5g | |
Vitamina E | 11mg | 92% |
Calcio | 1.1mg | 137% |
Potassio | 2.5mg | 1% |
Beta carotene | 2.5mg | 42% |
Clorofilla | 51mg | |
*RDI - Dose giornaliera raccomandata per un adulto di media costituzione (basata su una dieta di 2000 kcal al giorno) | ||
Note: il contenuto di sale si riferisce al sodio naturalmente presente nell'alimento. |
Riferimenti Bibliografici
1. Diamond, Marilyn (1990). “The American Vegetarian Cookbook from the Fit For Life Kitchen. New York: Warner Books. p. 379. ISBN 0-446-51561-2.
2. Branca F, Lorenzetti S. “Health effects of phytoestrogens.” Forum Nutr. 2005;(57):100-11.(vedi fonte)
3. Seguin, P., Zheng, W. and Souleimanov, A. (2004), “Alfalfa Phytoestrogen Content: Impact of Plant Maturity and Herbage Components.” Journal of Agronomy and Crop Science, 190: 211–217. doi: 10.1111/j.1439-037X.2004.00100.x(vedi fonte)
4. Hwang J, Hodis HN, Sevanian A. “Soy and alfalfa phytoestrogen extracts become potent low-density lipoprotein antioxidants in the presence of acerola cherry extract.” J Agric Food Chem. 2001 Jan;49(1):308-14.(vedi fonte)
5. Farnsworth NR. “Alfalfa pills and autoimmune diseases.” Am J Clin Nutr. 1995 Nov;62(5):1026-8.(vedi fonte)
6. Hong YH, Huang CJ, Wang SC, Lin BF. “The ethyl acetate extract of alfalfa sprout ameliorates disease severity of autoimmune-prone MRL-lpr/lpr mice.” em;">Lupus. 2009 Mar;18(3):206-15. doi: 10.1177/0961203308095450.(vedi fonte)
7. Mölgaard J, von Schenck H, Olsson AG. “Alfalfa seeds lower low density lipoprotein cholesterol and apolipoprotein B concentrations in patients with type II hyperlipoproteinemia.” Atherosclerosis. 1987 May;65(1-2):173-9.(vedi fonte)
8. Story JA, LePage SL, Petro MS, West LG, Cassidy MM, Lightfoot FG, Vahouny GV. “Interactions of alfalfa plant and sprout saponins with cholesterol in vitro and in cholesterol-fed rats.” Am J Clin Nutr. 1984 Jun;39(6):917-29.(vedi fonte)
9. Malinow MR, McLaughlin P, Naito HK, Lewis LA, McNulty WP. “Effect of alfalfa meal on shrinkage (regression) of atherosclerotic plaques during cholesterol feeding in monkeys.” Atherosclerosis. 1978 May;30(1):27-43.(vedi fonte)
10. Subramoniam A, Asha VV, Nair SA, Sasidharan SP, Sureshkumar PK, Rajendran KN, Karunagaran D, Ramalingam K“Chlorophyll revisited: anti-inflammatory activities of chlorophyll a and inhibition of expression of TNF-α gene by the same”. Inflammation. 2012 Jun;35(3):959-66.(vedi fonte)
11. Klita PT, Mathison GW, Fenton TW, Hardin RT. “Effects of alfalfa root saponins on digestive function in sheep.” J Anim Sci. 1996 May;74(5):1144-56.(vedi fonte)
12. Hughes JH, Latner AL. J “Chlorophyll and haemoglobin regeneration after haemorrhage.” Physiol. 1936 May 4;86(4):388-95.(vedi fonte)
13. Anderson JW, Baird P, Davis RH Jr, Ferreri S, Knudtson M, Koraym A, Waters V, Williams CL. “Health benefits of dietary fiber.”Nutr Rev. 2009 Apr;67(4):188-205. doi: 10.1111/j.1753-4887.2009.00189.x.(vedi fonte)
14. Satija A, Hu FB. “Cardiovascular benefits of dietary fiber”. Curr Atheroscler Rep. 2012 Dec;14(6):505-14. doi: 10.1007/s11883-012-0275-7.(vedi fonte)
15. Hoffman PC, Combs DK, Brehm NM, Welch DA. “Performance of lactating dairy cows fed red clover or alfalfa silage.” J Dairy Sci. 1997 Dec;80(12):3308-15.(vedi fonte)
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